Quali sono le detrazioni fiscali per badanti

La presenza di badanti è cresciuta in Italia del 43% in dieci anni e nello stesso periodo, le famiglie italiane, nel ruolo di datori di lavoro, sono cresciute del 27%. Le badanti rappresentano delle collaboratrici domestiche che assistono la persona non autosufficiente nelle cose quotidiane che non riesce più a fare, e più nello specifico aiutandola a vestirsi, ad assumere alimenti, ad espletare le funzioni fisiologiche, a provvedere all’igiene personale, a deambulare.

Inoltre le badanti roma devono fare le pulizie di casa, andare a fare la spesa, farsi fare le ricette dal medico e andare ad acquistare le medicine. In Italia il fisco permette alle persone non autosufficienti, o ai loro familiari, di fruire di una detrazione del 19% delle spese sostenute per badanti e addetti all’assistenza personale nel limite di 2100€ a contribuente se il reddito complessivo non supera i 40000€. Queste detrazioni sono applicabili solamente sulla figura delle badanti: spese come quelle per la colf, che prevede un inquadramento diverso dagli addetti all’assistenza personale, non sono contemplate.

Le spese sostenute, per poter essere dedotte nella dichiarazione dei redditi, devono essere documentate anche con delle ricevute rilasciate dalle badanti stesse purché complete di codice fiscale e i dati anagrafici di chi effettua il pagamento e di chi presta l’assistenza. Se la spesa è sostenuta in favore di un familiare, nella ricevuta devono essere indicati anche gli estremi anagrafici e il codice fiscale di quest’ultimo.

Per la detrazione delle spese per l’assistenza personale degli anziani non autosufficienti è necessario un certificato medico che attesta la condizione di non autosufficienza (intesa come necessità di assistenza per compiere gli atti quotidiani della vita, ad esempio per mangiare o deambulare). L’anziano non autosufficiente, oltreché alla detrazione per le spese di assistenza, ha diritto anche alla detrazione dei contributi previdenziali a suo carico versati alle badanti, sino a una soglia massima di 1.539,47 euro annui.